20 Maggio 2022
Estero

Mercato immobiliare sloveno: un anno da record


Il mercato immobiliare sloveno ha registrato un anno record nel 2021 in termini di aumento dei prezzi e numero di transazioni relative a terreni per edifici residenziali, con una ripresa anche del mercato degli immobili commerciali. L’Autorità di rilevamento e mappatura ha segnalato oltre 37.000 transazioni per un valore totale di 2,9 miliardi di euro. Il numero di transazioni in appartamenti e case è aumentato di circa il 20% lo scorso anno rispetto al 2020 ed è stato superiore al dato dell’anno pre-epidemia 2019. Il rapporto dell’Autorità, come riporta l’Agenzia di stampa STA, indica che l’aumento è dovuto principalmente alle vendite record di case, causate dalla crescente domanda di abitazioni fuori dai centri urbani. L’anno scorso il mercato dei terreni per l’edilizia residenziale è “praticamente esploso”, si legge nel rapporto, rilevando che rispetto al 2020 il numero di compravendite di terreni per case e condomini è aumentato di circa il 45%, come ad esempio a Maribor, mentre nei centri turistici delle Alpi slovene l’aumento ha rappresentato oltre l’80%, a Lubiana e Celje di circa il 60% e nella periferia sud di Lubiana di circa due terzi. Secondo il rapporto, il numero record di transazioni fondiarie dovrebbe essere seguito da un’accelerazione dell’espansione dell’edilizia abitativa, che negli ultimi tre anni è stata notevole nella capitale, ma anche in altre parti del Paese. I prezzi degli appartamenti in condomini sono aumentati del 15% lo scorso anno, mentre i prezzi delle case sono aumentati del 13%. I terreni per la costruzione di edifici residenziali sono stati del 12% più cari rispetto al 2020. La crescita dei prezzi degli immobili residenziali è il risultato di un eccesso di domanda, con l’offerta di nuovi edifici che sta gradualmente recuperando terreno, afferma il rapporto. L’elevata domanda di immobili residenziali per uso proprio, e soprattutto come investimento, è ancora largamente trainata dai bassi tassi di interesse e dall’accessibilità ai prestiti e, più recentemente, dai crescenti timori di un aumento dell’inflazione. A esercitare ulteriore pressione sui prezzi degli immobili è l’incremento dei costi di costruzione dovuto all’aumento globale dei prezzi dell’energia e dei materiali da costruzione dovuto alla pandemia di Covid-19 e, di recente, alla guerra in Ucraina. Il rapporto rileva infine che nel 2021 anche il numero di transazioni per immobili commerciali è aumentato, di circa il 30%, ma comunque inferiore di circa il 10% rispetto all’anno pre-Covid 2019. (ICE Lubiana)

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